martes, 9 de diciembre de 2008

Jessica Alba, fascino multietnico

 
 "Come Obama e i nuovi States"   -  ADRIANA MARMIROLI

MILANO
Salma Hayek. Eva Mendes. E ora Jessica Alba. Campari cambia testimonial ma non il gusto latino: il Calendario 2009 e lo spot tv avranno per protagonista la ragazza invisibile de I Fantastici 4, nelle foto di Mario Testino. Latina d'aspetto (ha origini franco-danesi-messicane), anglosassone di cultura e lingua, Jessica Alba è una bellezza «trasversale», l'emblema della multietnicità di cui tanto si parla di questi tempi: «mainstream» ora che Hollywood ha smesso di volere solo le bionde. E che anche il presidente Usa è un figlio della stessa multirazzialità.

Forse è anche per questo che Jessica Alba lo sente «suo» e si è subito impegnata per il suo successo: ha cantato in un videoclip, è apparsa legata e imbavagliata con cinghie in cuoio nero in una foto in stile bondage che invitava la gente a registrarsi nelle liste elettorali («solo tu puoi farti star zitto» il claim). Un'immagine forte, che ha fatto parecchio scalpore. Lei alla parola scandalo fa spallucce. «In realtà ho cominciato a tifare Obama in epoca non sospetta, quando ancora non c'era certezza nel suo successo. Penso che insieme a Hillary Clinton possa dare un grande contributo al cambiamento». Avere appena avuto una bambina ha certo influito a radicalizzare certe preoccupazioni: non le sta affatto bene come vanno le cose nel mondo.

«Sono cambiate le mie priorità», ride. Non nel senso che trascuri il lavoro a favore della maternità: ha appena finito di girare An Invisible Sign of My Own, film indipendente con Sonia Braga a farle da madre, «differente da tutto quello che ho fatto finora».
E tra poche settimane sarà sul set di The Killer Inside Me, thriller diretto da Michael Winterbottom. Niente Sin City 2 invece: le piacerebbe, ma nessuno glielo ha proposto. 

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